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Presadiretta (Stagione 2018/19 ) puntata del 15 ottobre 2018 : Iperconnessi
 
 
 
 
 
 

Straordinaria puntata di Presadiretta del 15 ottobre 2018 : Iperconnessi

Segnaliamo molto volentieri e consigliamo la visione a tutti della prima parte della puntata del 15 ottobre di "Presadiretta", trasmissione di Rai3 condotta da Riccardo Iacona per la regia di Andrea Bevilacqua.

Un servizio estremamente interessante dedicato alle conseguenze sul cervello delle nostre vite "iperconnesse".
Lisa Iotti, autrice della puntata con la collaborazione di Antonella Bottini e Irene Sicurella hanno incontrato scienziati, nei laboratori e nelle università in Europa e negli Stati Uniti, psichiatri, psicologi e specialisti di «addictologia» (l’addiction è la «dipendenza», da droghe o da altro), che spiegano le loro scoperte intorno alle conseguenze dell’iperconnessione.
 
Emerge così un risultato impressionante dove molti studi evidenziano un’erosione dell’attenzione, l’aumento dello stress e lo sviluppo di comportamenti estremi.

"Sul pianeta oggi ci sono più schede Sim che persone: 7,8 miliardi di sottoscrizioni alla telefonia mobile contro i 7,5 miliardi di abitanti. Noi italiani siamo i terzi al mondo per diffusione capillare del cellulare, con più di otto persone su 10 che ne hanno uno. Lo smartphone è qualcosa che ci rassicura, che ci tranquillizza e ci rende meno ansiosi. Le persone si svegliano durante la notte e per prima cosa guardano il telefonino. Poi si tranquillizzano e si rimettono a dormire. Il punto, dicono i neuroscienziati, è che stiamo allenando il nostro cervello a pensare esattamente nella stessa maniera in cui utilizziamo lo smartphone. Saltiamo da un pensiero all'altro così come saltiamo da un link all'altro. Tutto è diventato cliccabile, downloadabile. Ma quali sono le conseguenze sulla nostra capacità di capire davvero quello che leggiamo, di memorizzare? Cosa sta succedendo al nostro cervello?"

"Tornare indietro ad un mondo senza internet è impossibile, nessuno lo vuole. Ma lo smarthone ha rivoluzionato la nostra vita in modo prepotente, perché sta cambiando anche le nostre capacità cognitive, senza che ce ne accorgiamo. Diventeremo come i pesci rossi?

In America la percentuale di persone morte attraversando senza guardare è salita del 230%...”

"E l'uso degli smartphone sta cambiando la nostra postura: non siamo più persone erette, ma chini sul display, creando tensione sul collo e le spalle. La gente cammina guardando a terra e il loro mondo si restringe: cambia il mondo e anche la nostra testa, la nostra capacità di concentrazione. Siamo tutti multitasking, vero, ma a costo di uno stress al cuore, con una caduta dell'attenzione. Il tempo davanti ad uno schermo oggi è in media di 40 secondi: con questo periodo di attenzione non riesci a fare alcun pensiero profondo e le persone sono meno produttive."

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“I cambiamenti sono a livello biologico, all'interno del cervello: pensiamo meno e pensiamo in modo più semplice…”

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"Quando il nostro smartphone squilla, si accende anche la ghiandola surrenale, è una reazione istintiva che deriva dall'uomo primitivo: maggiore ansia, che a lungo termine danneggia il nostro organismo. Si tratta di stress inutile: lo smartphone è una trappola, dunque, una finta evoluzione. Ad ogni notifica siamo costretti a dare retta al dispositivo, il cervello è come se avvertisse un segnale di pericolo, e noi dobbiamo controllare mail e messaggi per questo pericolo." ... "E questa provoca a catena, il controllare in modo compulsivo nuovi messaggi, perché siamo sempre in attesa di novità: come un allarme che continua a scattare. L'effetto finale è come quello della dipendenza dalle droghe: meglio chattare che fare sesso? Che mangiare qualcosa di buono? Meglio un like, una piccola gratifica. "

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"All'Università di S. Orsola hanno dimostrato che una buona parte di persone non è in grado di distinguere il vero dal falso. Ed è ancora più vero per gli adolescenti. Che non sanno nemmeno più scrivere o scrivono senza punteggiatura. La scrittura diventa una questione orale: chi scrive non pensa all'interlocutore. Si ragiona per preconcetti, non si va più alla ricerca del significato di un termine sconosciuto. Sono le testimonianze della professoressa Faitelli, di Roma. Secondo questi principi si creano le fake news: stiamo costruendo una generazione che non legge e non comprende. È una generazione sull'orlo della peggior crisi degli ultimi decenni: hanno risultati peggiori dei loro coetanei degli anni 2000."

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Consigliamo vivamente a tutti la visione di questa prima parte della puntata per i temi trattati nell’inchiesta che riguardano i rischi dell’uso e dell’abuso delle nuove tecnologie, soprattutto a livello cerebrale, sociale e comporta-mentale.

 

http://www.presadiretta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-60e66850-8f0b-4f3b-807a-9068b533638b.html

https://www.raiplay.it/video/2018/10/Presadiretta-Iperconnessi-15102018-7b0b9168-ffb6-4509-bf56-820a6f13033e.html

https://www.facebook.com/PresaDiretta.Rai/

 

 

 data pubblicazione: 16/10/2018
 
 
 
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